Translate

martedì 26 giugno 2012

SALUTE: UN ITALIANO SU 3 MANGIA PER STRESS, NON PER FAME


SALUTE: UN ITALIANO SU 3 MANGIA PER STRESS, NON PER FAME =
(AGI) - Roma, 26 giu. - Un italiano su tre ha un rapporto non
equilibrato con il cibo, mangia per stress e non per fame. E'
questo il risultato di un sondaggio on line dell'EURODAP,
Associazione Europea Disturbi da Attacchi di Panico
(www.eurodap.it) al quale hanno partecipato 600 persone tra i
18 e i 65 anni. L'obiettivo era quello di osservare il
comportamento delle persone nel rapporto con il cibo in un
momento in cui l'aspetto psicologico degli italiani e'
sottoposto ad una serie di stress emotivi: insicurezza, ansia,
paure. (AGI)
Pgi (Segue)
261335 GIU 12

NNNNSALUTE: UN ITALIANO SU 3 MANGIA PER STRESS, NON PER FAME (2)=
(AGI) - Roma, 26 giu. - "Per il 40% delle persone che hanno
partecipato al sondaggio - afferma la dottoressa Paola
Vinciguerra. psicoterapeuta, Presidente Eurodap, che domani
presentera' a Roma con il Prof Giorgio Calabrese,
nutrizionista, "Stress&Dieta", Kowalki Editore (Libreria
Feltrinelli Via V.E. Orlando 78/81 ore 18) - il cibo viene
utilizzato troppo spesso come una valvola di sfogo allo scopo
di sedare livelli di ansia troppo elevati". Dal sondaggio e'
emerso che queste persone fanno loro stesse la spesa al
supermercato, nel loro carrello, sempre pieno, non mancano mai
cibi dolci o alimenti super calorici. Mangiano in maniera
frettolosa, dichiarano di gustare solo qualche volta i cibi che
mangiano. Raramente smettono di mangiare quando si sentono
sazi. Questo comportamento viene adottato in modo particolare
la sera quando la corsa del vivere quotidiano si placa e si ha
la sensazione di potersi finalmente fermare e coccolarsi. Si e'
anche rilevato che questo atteggiamento disfunzionale nei
confronti del cibo e' frutto spesso di un particolare stato
emotivo, ansioso o depresso, stressato o triste. "Si tratta di
individui che non hanno regole nel loro regime alimentare -
spiega la dottoressa Paola Vinciguerra - per le quali ogni
emozione negativa o stato d'animo non sereno tendono ad essere
compensati con il ricorso all'alimentazione. Cosi' come si
tende a ricercare nel cibo un premio e' anche possibile che si
cerchi nel cibo una punizione mettendo in atto restrizioni
eccessive. Restrizioni che, quando perdurano nel tempo, portano
ad abbuffate compensatorie". (AGI)
Pgi
261335 GIU 12

NNNN

Nessun commento: