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mercoledì 1 agosto 2012

TUMORI: UNA PROTEINA 'BLOCCA' IMMORTALITA' CELLULE CANCRO


TUMORI: UNA PROTEINA 'BLOCCA' IMMORTALITA' CELLULE CANCRO
LA SCOPERTA IN PROVETTA, ANCORA ANNI PER EVENTUALE TERAPIA
(ANSA) - MILANO, 1 AGO - Le cellule di un tumori hanno una
sorta di immortalita', perche' neutralizzano il naturale
meccanismo con le quali le cellule sane invecchiano e poi
muoiono. Ma e' appena stato scoperto nel dettaglio il meccanismo
con cui lavora una proteina capace di far ripartire questo
meccanismo di 'morte cellulare'. E' stato individuato dai
ricercatori dell'Istituto nazionale tumori, con uno studio
pubblicato sul Journal of molecular cell biology. La scoperta e'
stata effettuata per ora solo in provetta: ci vorranno quindi
anni per sapere se potra' trasformarsi in una terapia efficace
sull'uomo.
In ogni cellula c'e' una proteina, chiamata p53, che e' una
sorta di 'guardiano' del Dna: quando c'e' una grave alterazione,
che potrebbe ad esempio scatenare un tumore, p53 si attiva e
porta la cellula ad un suicidio programmato. In questo modo
evita che si scateni la malattia. Ma le cose non sono cosi'
semplici: in un tumore, infatti, la proteina Sirt1 e' in grado
di bloccare p53, e quindi di mantenere le cellule tumorali in
vita, creando le condizioni per sviluppare la patologia. E qui
entra in gioco la proteina Dbc1: e' in grado di bloccare Sirt1
(e quindi di evitare che venga ostacolato il suicidio della
cellula danneggiata). I ricercatori dell'Istituto Tumori, con il
loro studio, hanno approfondito il rapporto che lega queste due
proteine.
''La nostra ricerca - spiega Domenico Delia, responsabile
della Struttura meccanismi molecolari di controllo del ciclo
cellulare dell'Istituto - ha studiato la presenza di queste
proteine e come interagiscono tra loro nel tumore del seno.
Tuttavia queste molecole sono presenti e coinvolte nel ciclo
vitale di tutte le cellule, e questo implica che i risultati di
questa ricerca sono applicabili a diverse forme di cancro. Si
aprono quindi importanti prospettive di ricerca: possiamo
studiare nuove strategie terapeutiche che aumentino la presenza
nell'organismo e nei tessuti del tumore di Dbc1, contrastando
cosi' l'azione ringiovanitrice di Sirt1 e spingendo al suicidio
le cellule tumorali''.

(ANSA).

KXP/MRB
01-AGO-12 16:03 NNNN

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