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venerdì 19 luglio 2013

Atto Senato Interrogazione a risposta scritta 4-00587 presentata da ANDREA MANDELLI giovedì 18 luglio 2013, seduta n.072..sono sempre di più i veicoli a targa straniera, sia europea che extracomunitaria, che circolano in Italia e questo fenomeno appare in forte aumento;..




Atto Senato

Interrogazione a risposta scritta 4-00587
presentata da
ANDREA MANDELLI
giovedì 18 luglio 2013, seduta n.072
MANDELLI - Ai Ministri dell'interno e delle infrastrutture e dei trasporti - Premesso che:
sono sempre di più i veicoli a targa straniera, sia europea che extracomunitaria, che circolano in Italia e questo fenomeno appare in forte aumento;
secondo notizie di stampa aumentano i casi di automobilisti che utilizzerebbero targhe straniere per eludere sia i controlli del fisco che i controlli per violazione del codice della strada;
queste segnalazioni fanno supporre che nella maggior parte dei casi possa trattarsi di un espediente adottato da cittadini italiani per circolare con auto immatricolate in Paesi dove, per fare alcuni esempi, non si paga la "supertassa" su motori con potenza superiore a 185 kw oppure per sfuggire ai controlli effettuabili con il redditometro o sulle strade con autovelox;
ai sensi dell'articolo 132 del nuovo codice della strada di cui al decreto legislativo 285 del 1992, e successive modificazioni, i veicoli immatricolati in uno Stato estero e che abbiano già adempiuto alle formalità doganali sono ammessi a circolare in Italia per la durata massima di un anno a prescindere dalla residenza o cittadinanza del conducente; oltre tale termine devono essere immatricolati con targa italiana;
l'inottemperanza a tale disposizione prevede una sanzione amministrativa da 84 a massimo 335 euro;
il vero anello debole del sistema sanzionatorio del codice della strada a carico dei veicoli stranieri è tuttavia rappresentato dalla notifica delle violazioni commesse e non immediatamente contestate;
il comma 1 dell'art. 207 prevede che, quando una violazione del codice viene effettuata con veicolo immatricolato all'estero o munito di targa EE, il trasgressore può effettuare immediatamente, nelle mani dell'agente accertatore, il pagamento in misura ridotta;
il comma 2 prevede l'obbligo del versamento di una cauzione pari alla metà del massimo della sanzione pecuniaria prevista per la violazione qualora il trasgressore non si avvalga della facoltà prevista del pagamento in misura ridotta;
il comma 3 prevede che in assenza del versamento della cauzione viene disposto il fermo amministrativo del veicolo fino ad adempimento dell'onere, ma comunque per un periodo non superiore a 60 giorni. Il comando che ha proceduto ad eseguire il fermo si trova il veicolo in carico con la gestione delle relative spese di gestione;
nella realtà, la gran parte delle infrazioni non viene contestata immediatamente dalle forze dell'ordine;
ad esempio per l'eccesso di velocità commesso in autostrada e accertato tramite autovelox, per divieto di sosta, o per il passaggio abusivo in zona a traffico limitato le possibilità di portare a buon fine il procedimento sanzionatorio sono bassissime. Questo tipo di procedura condotta a livello internazionale risulta lunga, laboriosa, difficoltosa e onerosa per le casse dei singoli comandi che spesso rinuncerebbero già in partenza ad avviare tale procedimento quindi, nella maggior parte dei casi, le contravvenzioni comminate sul territorio italiano ad automobilisti alla guida di veicoli immatricolati all'estero rimangono insolute, con evidenti danni per i bilanci dei Comuni interessati;
tra le problematiche per gli organi di Polizia stradale sul controllo di vetture con targa straniera e nell'applicazione delle disposizioni sanzionatorie del codice della strada risulta l'impossibilità di identificare il trasgressore perché spesso le richieste inoltrate tramite i rispettivi consolati per richiedere i dati identificativi dei trasgressori non ottengono risposta impedendo qualsiasi contestazione e notifica internazionale;
risulta inoltre l'impossibilità di controllare validità e regolarità delle patenti estere per la mancanza di una banca dati,
si chiede di sapere se i Ministri in indirizzo siano a conoscenza di tali difficoltà e se non ritengano di dover assumere iniziative normative per una rapida introduzione di disposizioni al fine di rendere efficace le norme del codice della strada nei confronti di tutti coloro che circolano su territorio italiano.
(4-00587)

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