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venerdì 19 luglio 2013

Atto Senato Interrogazione a risposta scritta 4-00586 presentata da STEFANO ESPOSITO giovedì 18 luglio 2013, seduta n.072..la situazione, se non sanata, potrebbe determinare conseguenze negative e un clima di sfiducia per tutti gli appartenenti al Corpo di Polizia penitenziaria,..



Atto Senato

Interrogazione a risposta scritta 4-00586
presentata da
STEFANO ESPOSITO
giovedì 18 luglio 2013, seduta n.072
ESPOSITO Stefano - Al Ministro della giustizia - Premesso che:
a seguito di accesso agli atti relativi a procedimenti disciplinari avviati e definiti a carico del vice segretario regionale dell'Organizzazione sindacale autonoma di Polizia penitenziaria (OSAPP) del Piemonte e della Valle d'Aosta e in servizio presso la casa circondariale di Aosta nonché di altro personale di Polizia penitenziaria, sarebbe stato appurato che il presidente del Consiglio regionale di disciplina presso il Provveditorato regionale di Torino, in uno dei verbali acquisiti, attestava l'esistenza di dichiarazioni formali rilasciate dai componenti del Consiglio regionale di disciplina della riunione preliminare prevista dall'art. 16 del decreto legislativo 30 ottobre 1992, n. 449 (recante "Determinazione delle sanzioni disciplinari per il personale del Corpo di Polizia penitenziaria e per la regolamentazione dei relativi procedimenti, a norma dell'art. 21, comma 1, della legge 15 dicembre 1990, n. 395"), che non erano però rinvenibili agli atti del procedimento, sebbene la disposizione ne stabilisca l'esplicita redazione;
in particolare, l'articolo 16, comma 1, stabilisce che "Il consiglio centrale o regionale di disciplina è convocato dall'organo competente indicato nell'articolo 13 entro dieci giorni dalla ricezione del carteggio. Nella prima riunione il presidente ed i membri del consiglio esaminano gli atti e ciascuno di essi redige dichiarazione per far constatare tale adempimento; indi, il presidente nomina relatore uno dei membri e fissa il giorno e l'ora della riunione per la trattazione orale e per la deliberazione del consiglio, che dovrà aver luogo entro quindici giorni dalla data della prima riunione del consiglio stesso";
in altro verbale si asseriva, invece, l'avvenuto svolgimento della riunione preliminare del medesimo Consiglio regionale di disciplina, mentre, in realtà, la stessa non risulta essere stata mai convocata;
le suddette circostanze farebbero ritenere che quanto dichiarato in entrambe le situazioni, dal presidente del Consiglio regionale di disciplina non corrisponda al vero e che tali accadimenti, se debitamente accertati, deporrebbero per irregolarità di notevole gravità in danno del personale di Polizia penitenziaria;
la situazione, se non sanata, potrebbe determinare conseguenze negative e un clima di sfiducia per tutti gli appartenenti al Corpo di Polizia penitenziaria,
si chiede di sapere:
se il Ministro in indirizzo non ritenga, vista la gravità delle accuse formulate dal sindacato OSAPP, di procedere immediatamente alle pertinenti verifiche, stante la facilità con la quale si potrebbe accertare la veridicità di quanto lamentato;
se non ritenga di disporre, nelle more di puntuali e urgenti accertamenti in ordine a tutti i procedimenti disciplinari discussi dal mese di gennaio 2001 ad oggi, dinanzi al Consiglio regionale di disciplina, di sospendere dalle proprie funzioni tutti i funzionari e dirigenti penitenziari, potenzialmente coinvolti, ciò nel superiore interesse del personale loro sottoposto e della stessa amministrazione;
se, in attesa di conoscere gli esiti degli accertamenti richiesti, non ritenga di adottare provvedimenti volti a inibire ai soggetti coinvolti la partecipazione a ulteriori riunioni del Consiglio regionale di disciplina e se non ritenga di procedere ad un'ispezione urgente da parte degli organi competenti all'uopo deputati;
se non ritenga di disporre l'annullamento di tutti i provvedimenti sanzionatori eventualmente adottati in violazione delle norme procedurali di cui all'art. 16, comma 1, del decreto legislativo n. 449 del 1992;
se non ritenga di dover chiedere urgenti chiarimenti in ordine al fatto che alla data odierna nessun accertamento è stato ancora avviato in ordine ai gravi fatti descritti che comprimono notevolmente i diritti soggettivi e interessi legittimi del personale di Polizia penitenziaria coinvolto;
se non ritenga di accertare se dalla situazione descritta siano derivati aggravi economici (missioni, straordinari, eccetera ) per l'amministrazione e, in caso affermativo, se non ritenga di disporre la trasmissione degli atti alla magistratura contabile per il danno all'erario e alla procura della Repubblica in ordine a possibili condotte antigiuridiche.
(4-00586)

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