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giovedì 18 luglio 2013

Salute/ Scoperto il primo gene che determina l'ipoplasia renale


Salute/ Scoperto il primo gene che determina l'ipoplasia renale
Da ricercatori Gaslini e New York, finanziamento di Telethon

Roma, 18 lug. (TMNews) - Nuova luce sulle basi genetiche delle
anomalie congenite del rene e delle vie urinarie: lo annunciano
ricercatori dell'Istituto Giannina Gaslini di Genova e della
Columbia University di New York in uno studio pubblicato sul New
England Journal of Medicine. Lo ricerca è stata coordinata da
Gian Marco Ghiggeri, responsabile dell'U.O. di nefrologia,
dialisi e trapianto dell'istituto Giannina Gaslini con contributi
dalle Istituzioni sede dello studio (Istituto Gaslini, Columbia
University) e il supporto economico di Telethon.

Lo studio dimostra il ruolo del gene DSTYK come maggiore
determinante dello sviluppo dei reni e delle vie urinarie
nell'uomo ed è il risultato di un importante network
internazionale: oltre al team di ricerca del Dr. Ghiggeri
(Istituto G. Gaslini, Genova), vi hanno infatti preso parte
Simone Sanna-Cherchi (Columbia University, New York), ed Ali
Gharavi (Columbia University, New York). Inoltre, molti centri
italiani (Montichiari, Parma, Foggia, Alghero), europei
(Macedonia, Polonia, Croazia, Repubblica Ceca) e statunitensi
(Columbia, Yale, Harvard) hanno collaborato al reclutamento di
pazienti.

Le anomalie dei reni e dell'apparato urinario, meglio definite
nella comunità scientifica con l'acronimo CAKUT (Congenital
Anomalies of the Kidney and Urinary Tract), costituiscono più del
20% di tutte le malformazioni fetali e sono la principale causa
di insufficienza renale in età pediatrica. Circa il 50% dei
bambini in dialisi o portatori di trapianto renale sono affetti
dal CAKUT.

Il CAKUT comprende un gruppo di disordini altamente eterogeneo,
le cui cause di insorgenza rimangono al più sconosciute,
nonostante decenni di ricerche genetiche. La severità clinica del
CAKUT e l'ipotizzata base ereditaria della malattia hanno
motivato il gruppo del Dr. Ghiggeri e collaboratori ad avviare
uno studio di genetica su larga scala.(Segue)

Red/Apa

181011 lug 13
Salute/ Scoperto il primo gene che determina l'ipoplasia... -2-


Roma, 18 lug. (TMNews) - I ricercatori hanno quindi studiato una
famiglia italiana, reclutata in Sardegna, in cui il CAKUT
ricorreva in più generazioni. Grazie alle più moderne tecniche
di analisi genetica (Next-Generation sequencing), ovvero nel
sequenziamento simultaneo di tutti gli oltre 20,000 geni umani,
ha portato all'identificazione di mutazioni del gene DSTYK, dalla
funzione finora sconosciuta. Grazie al sequenziamento del Dna di
ulteriori 311 pazienti con CAKUT, i ricercatori hanno
identificato altre mutazioni in 7 pazienti, concludendo così che
mutazioni del gene DSTYK sono alla causa di queste malattie in
circa il 2.3% dei casi. Il numero apparentemente piccolo di
pazienti portatori di mutazioni di DSTYK diventa rilevante se si
considera la diffusione della malattia soprattutto in età
pediatrica e sulla gravità del quadro clinico della malattia
associata a tali mutazioni.

Mediante studi funzionali nell'embrione di pesce e topo,
investigatori gli scienziati hanno scoperto che il gene DSTYK
codifica per una proteina che regola il segnale nelle cellule del
fibroblast growth factor (FGF), . una proteina fondamentale per
lo sviluppo dei reni nella fase di vita embrionale dei
vertebrati.

Questo studio ha quindi contribuito a chiarire i meccanismi
patogenetici di una delle principali cause di insufficienza
renale terminale nell'uomo, una malattia estremamente debilitante
che richiede il trapianto renale o la dialisi. Inoltre, pazienti
con insufficienza renale hanno un'elevata mortalità a causa di
malattie cardiovascolari, quali l'infarto cardiaco e l'ictus
cerebrale. Nonostante i notevoli progressi effettuati negli
ultimi decenni in campo di trapianto renale e tecniche di
dialisi, gli avanzamenti in campo di patogenesi e prevenzione
sono stati modesti.

Questo studio apre nuovi orizzonti nella comprensione dello
sviluppo fisiologico dei reni e dell'insufficienza renale e,
possibilmente, nello sviluppo di nuove strategie diagnostiche e
terapeutiche. Infatti, la scoperta di un gene che regola lo
sviluppo e la dimensione dei reni potrebbe avere implicazioni più
larghe nel vasto campo delle malattie renali che determinano la
riduzione del volume dell'organo. Nuovi studi dovranno quindi
verificare se e come la gravità di patologie renali chiami in
causa la regolazione di DSTYK e se tale gene possa rappresentare
l'obiettivo di terapie specifiche.

Red/Apa

181011 lug 13

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