Translate

lunedì 2 settembre 2013

FARMACI: ALL'ORIZZONTE NUOVA PILLOLA ANTICOAGULANTE CONTRO EMBOLI 'KILLER' =


FARMACI: ALL'ORIZZONTE NUOVA PILLOLA ANTICOAGULANTE CONTRO EMBOLI 'KILLER' =
EDOXABAN PROMOSSO NEI TEST DI FASE FINALE, EFFICACE E PIU'
SICURO DELLO STANDARD

Amsterdam, 2 set. (Adnkronos Salute) - Una 'malattia
cenerentola' che ogni anno in Europa colpisce almeno un milione e
mezzo di volte, uccidendo piu' di 540 mila persone e bruciando oltre 3
miliardi di euro. E' la tromboembolia venosa (Tev), terza malattia
cardiovascolare piu' diffusa dopo infarto e ictus. Nella maggior parte
dei casi, pero', viene riconosciuta solo post-mortem. Le armi contro
questo killer si affilano grazie a un nuovo farmaco all'orizzonte,
edoxaban, un anticoagulante orale di ultima generazione che si assume
un'unica volta al giorno in formato compressa. Nata nei laboratori
della giapponese Daiichi-Sankyo, la molecola e' arrivata alla fase
finale dei test clinici ed e' protagonista di un maxi studio
presentato ad Amsterdam al Congresso 2013 della Societa' europea di
cardiologia (Esc), pubblicato sul 'New England Journal of Medicine'.

I dati di fase III promuovono l'efficacia e la sicurezza di
edoxaban, un inibitore diretto del fattore Xa della coagulazione, che
ha centrato gli obiettivi primari dello studio 'Hokusai', cosi'
battezzato in onore dell'omonimo pittore e incisore nipponico, fra gli
artisti piu' amati nel Paese del Sol Levante. Rispetto alla terapia di
riferimento con warfarin - che costringe il paziente a un rigoroso e
continuo monitoraggio, interferisce con una lunga lista di cibi e
farmaci, con il rischio di effetti collaterali - edoxaban si e'
dimostrato di efficacia non inferiore e signficativamente piu' sicuro
(-20% di sanguinamenti con dati particolarmente positivi sulle
emorragie intracraniche, le piu' letali). In un sottogruppo di
pazienti, con grave embolia polmonare e disfunzione del ventricolo
destro, edoxaban e' stato piu' efficace del warfarin, dimezzando
l'incidenza di ricadute (-48%).

Il trial, randomizzato in doppio cieco, ha coinvolto 8.292
pazienti, reclutati in 439 centri clinici di 37 Paesi. I partecipanti
sono stati trattati per un periodo compreso fra 3 e 12 mesi, con
warfarin o edoxaban (dopo un iniziale trattamento di almeno 5 giorni
con ). Edoxaban e' stato somministrato alla dose di 60 milligrammi al
giorno (30 mg nei pazienti con condizioni che avrebbero reso rischioso
il dosaggio pieno), e tutti gli arruolati sono stati seguiti per un
anno. Sulla base di questi risultati Glenn Gormley, capo globale
Ricerca e Sviluppo di Daiichi Sankyo, ha annunciato l'intenzione di
sottoporre ''entro il primo trimestre 2014 in Europa, Usa e Giappone''
la richiesta di approvazione per edoxaban, nel trattamento della Tev e
nella prevenzione di nuovi episodi. Saranno illustrati invece a
novembre, a Dallas durante il meeting annuale dell'American Heart
Association, i risultati di fase III per edoxaban nella prevenzione
dell'ictus da fibrillazione atriale. (segue)

(Opa/Col/Adnkronos)
02-SET-13 12:11

NNNN
FARMACI: ALL'ORIZZONTE NUOVA PILLOLA ANTICOAGULANTE CONTRO EMBOLI 'KILLER' (2) =

(Adnkronos Salute) - La Tev si declina in due forme, la trombosi
venosa profonda e l'embolia polmonare. ''Ogni anno in Europa queste
malattie mietono piu' vittime di cancro al seno, alla prostata,
Hiv/Aids e incidenti stradali messi insieme, ma molto spesso la
tromboembolia venosa non viene riconosciuta - sottolinea l'australiano
Alexander T. Cohen, in forze al King's College Hospital di Londra -
Circa la meta' delle persone colpite muore'', e un quarto di chi
sopravvive va incontro a una ricaduta entro 3 mesi. ''Eppure 6 decessi
su 10 avvengono tra pazienti non trattati o curati per tutt'altro'',
perche' la Tev non e' stata riconosciuta o e' stata confusa con altre
patologie. Cohen parla quindi di 'Cinderella disease', una malattia
Cenerentola.

A complicare le cose c'e' anche una certa confusione sul fronte
terapeutico: l'esperto fa notare che ''le linee guida 2012 dell'Accp,
la societa' americana di medicina toracica, riportavano 117 diverse
indicazioni''. Da qui la necessita' di tracciare con chiarezza una
strada alternativa al warfarin, che per il suo impatto sulla qualita'
di vita del malato viene paragonato dal medico a ''un elefante in una
sala riunioni''.

L'olandese Harry Buller, dell'Academic Medical Center di
Amsterdam, presidente del comitato scientifico dello studio Hokusai,
tiene a evidenziare come ''il trial sia stato disegnato in modo da
simulare il piu' fedelmente possibile le reali condizioni di utilizzo
del farmaco nella pratica clinica. Per esempio sono stati inclusi
anche pazienti con gravi forme di embolia polmonare, e i risultati
ottenuti con edoxaban sono particolarmente promettenti proprio su
questo sottogruppo di malati''.

(Opa/Col/Adnkronos)
02-SET-13 12:44

Nessun commento: