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venerdì 1 novembre 2013

Atto Camera Interrogazione a risposta scritta 4-02349 presentato da DI MAIO Luigi testo di Mercoledì 30 ottobre 2013, seduta n. 108 ..sempre secondo quanto si apprende da fonti di stampa, il nucleo di polizia tributaria, comandato dal colonnello Nicola Altiero avrebbe accertato un danno erariale di ben 32.220.852,59 ..




Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-02349
presentato da
DI MAIO Luigi
testo di
Mercoledì 30 ottobre 2013, seduta n. 108
LUIGI DI MAIO. — Al Ministro della salute, al Ministro dell'economia e delle finanze. — Per sapere – premesso che:
   nei giorni scorsi l'interrogante ha appreso da fonti di stampa che la Corte dei conti starebbe indagando sul doppio pagamento dei fornitori per le prestazioni rese dall'ASL Napoli 1;
   sempre secondo quanto si apprende da fonti di stampa, il nucleo di polizia tributaria, comandato dal colonnello Nicola Altiero avrebbe accertato un danno erariale di ben 32.220.852,59 euro, comprensivo – secondo l'accusa – del danno d'immagine alla pubblica amministrazione;
   i fatti risalirebbero al periodo tra il 2000 e il 2012, nel quale la contabilità sarebbe sfuggita ad ogni controllo preventivo e successivo: il sistema si sarebbe basato su un «disordine amministrativo-contabile» a causa del quale gli uffici dell'azienda sanitaria più grande d'Europa non sarebbero mai stati in grado di opporsi validamente contestando la già avvenuta soddisfazione del titolo per il quale si procedeva;
   di fatto, pertanto, gli uffici ignoravano quanto veniva già versato sulla base dei decreti ingiuntivi e l'accusa risulta, quindi, essere indebita ripartizione dei pagamenti delle fatture;
   un invito a dedurre (la prima udienza sarebbe stata fissata per l'11 novembre 2013 davanti al giudice Rossella Cassaneti) e provvedimenti di sequestro conservativo sarebbero già stati notificati a 15 tra ex direttori generali e dirigenti apicali dell'ASL di Napoli 1 e dell'area sanità della regione Campania. Occorre peraltro segnalare che è concreto il rischio che per tutti i reati ipotizzati decorrano i termini di prescrizione;
   sempre secondo quanto si apprende da fonti di stampa, tra le persone coinvolte, vi sarebbe anche Angelo Montemarano, ex direttore generale della ASL Napoli 1 (dal 1° giugno 1999 al 20 maggio 2005) e poi assessore regionale alla sanità (dal 21 maggio 2005 all'8 aprile 2009) cui è stata addebitata una quota di danno di 10.900.000 euro. Sono inoltre coinvolti: gli ex direttori generali Mario Tursi (cui viene contestata la somma di 4.970.000 euro) e Giovanni Di Minno (cui viene addebitato un danno di 950.000 euro); il direttore amministrativo Raffaele Ateniese, in servizio dal 1995 al 2004, al quale viene contestata una quota di 3.690.000 euro; Pasquale Corcione, successore di Ateniese e in servizio fino al 2008, al quale viene contestato un danno di 1.620.000 euro; Luigi Affinito, direttore del servizio del bilancio fino al 2008, al quale viene contestato un danno di 2.550.000 euro; Anna Monti, direttore del servizio economico fiscale della ASL fino al 2005, alla quale viene contestata una quota di 1.550.000 euro; Alberto Di Capua, componente del collegio dei sindaci fino al 2010, al quale viene contestata la quota di 530.000 euro; Antonio Atonna, Aldo Del Vecchio, Giovanni Gualtiero e Mario Baldi, tutti ex componenti del collegio dei sindaci ai quali è contestata una quota di 320.000 euro; Albino D'Ascoli, coordinatore dell'area 19 della regione fino al marzo 2013, al quale viene contestata la quota di 2.100.000 euro; Giuseppe Borretti, dirigente del servizio 02 vigilanza amministrativa e contabile dell'area 19 della regione fino al 2008, al quale viene contestata la quota di 1.040.000 euro; Giancarlo Ghidelli Favro, dirigente del servizio 03, economico e finanziario, dell'area 19, cui è contestata la quota di 1.040.000 euro;
   secondo quando si apprende da fonti di stampa, per i pubblici ministeri Pierpaolo Grasso e Ferruccio Capalbo, il caos organizzativo era ravvisabile già nel fatto che «le registrazioni in contabilità non avvenivano nel corso dell'anno nel quale era stata trasmessa la documentazione contabile inerente la procedura esecutiva subita, bensì con ritardi sempre crescenti, con un conseguente gravissimo stato di ignoranza, da parte dell'ASL stessa, nelle more della contabilizzazione, di quanto effettivamente già pagato a quel titolo»;
   dalla stampa si apprende, inoltre, che presso gli archivi dell'ASL Napoli 1 giacciono documenti da contabilizzare per una spesa di poco meno di 560 milioni di euro e che, secondo i magistrati, non è da escludersi che «vengano alla luce ulteriori casi di pagamenti eseguiti due volte»;
   il nuovo direttore generale dell'azienda sanitaria Ernesto Esposito avrebbe avviato una faticosa attività amministrativa finalizzata a recuperare parte dei pagamenti indebiti. Secondo quanto dichiarato alla stampa dallo stesso Esposito, tale attività starebbe portando i suoi risultati. Tuttavia, appare evidente come, anche qualora si dovessero recuperare per intero le somme indebitamente pagate, ciò non sanerebbe comunque le responsabilità penali dei singoli, che andrebbero comunque accertate e, se del caso, perseguite secondo quanto previsto dalle vigenti normative penali –:
   quali siano le informazioni in possesso del Governo in merito alla grave vicenda illustrata in premessa e quali iniziative di competenza intenda assumere, anche per il tramite del Commissario ad acta per l'attuazione del piano di rientro da disavanzi sanitari, per il conseguimento dell'obiettivo di una maggiore efficienza nell'impiego delle risorse destinate ai servizi sanitari. (4-02349)

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