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mercoledì 4 giugno 2014

Salute: creato 'traduttore' artificiale che fa dialogare cellule =



Salute: creato 'traduttore' artificiale che fa dialogare cellule =
(AGI) - Trento, 4 giu. - Una nuova tecnica che impiega cellule
artificiali potrebbe aprire presto nuove frontiere per la cura
delle infezioni batteriche, per esempio le infezioni polmonari
di pazienti affetti da fibrosi cistica. A lavorare in questa
direzione e' Sheref Mansy, giovane scienziato statunitense
arrivato in Italia nel 2009 al Centro di Biologia Integrata
(CIBIO) dell'Universita' di Trento grazie al sostegno della
Fondazione Armenise-Harvard. Insieme al suo gruppo di ricerca,
Mansy sta lavorando ad un progetto che permettera' di
controllare il comportamento delle cellule naturali senza
modificarle geneticamente, utilizzando le cellule artificiali
per dire a quelle naturali cosa devono fare. (AGI)
Red/Pgi (Segue)
041444 GIU 14

Salute: creato 'traduttore' artificiale che fa dialogare cellule (2)=
(AGI) - Trento, 4 giu. - Il problema e' che spesso le cellule
non sono in grado di rispondere naturalmente ai segnali scelti
per impartire loro delle istruzioni. Per ovviare a questo
limite ci si affida all'ingegneria genetica: modificandole
geneticamente possono acquisire nuove capacita'. Ma nel momento
in cui il contenuto genetico di una cellula vivente viene
modificato, anche il suo comportamento cambia. La nuova strada
del team di Sheref Mansy prevede invece l'uso di cellule
artificiali, create per favorire la comunicazione chimica tra
cellule e batteri. Con importanti vantaggi. "Con l'utilizzo
delle tecniche di ingegneria genetica a ha spiegato Mansy a
c'e' la paura che le cellule possano evolversi fuori dal nostro
controllo e anche alterare gli ecosistemi". (AGI)
Red/Pgi (Segue)
041444 GIU 14

Salute: creato 'traduttore' artificiale che fa dialogare cellule (3)=
(AGI) - Trento, 5 giu. - "Al contrario, avvalendoci di cellule
artificiali, possiamo condizionarle a ha detto Mansy - a vivere
per un periodo definito di tempo. Le cellule artificiali non
hanno la capacita' di riprodursi o di evolversi. Servono al
loro scopo solo per un paio d'ore e poi smettono di funzionare.
Non hanno altre possibilita'". Questa metodologia, messa a
punto da Roberta Lentini (coautrice dello studio e dottoranda
dell'Universita' di Trento), puo' aprire nuove opportunita'
nell'ingegnerizzare dei comportamenti cellulari senza
utilizzare organismi geneticamente modificati. "Le cellule
artificiali espandono la percezione di Escherichia coli - ha
detto Mansy - utilizzando un segnale chimico che questo
batterio non puo' comprendere da solo e trasformandolo in un
nuovo segnale che invece il batterio e' in grado di recepire.
Funziona come una sorta di traduttore, che si attiva solo
quando serve. Pensiamo che questa tecnologia cambi il modo di
vedere la biologia sintetica. Esistono piu' modi per fare la
stessa cosa. Il nostro metodo sfrutta la comunicazione chimica
attraverso le cellule artificiali ed e' un'alternativa piu'
sicura. Utilizzando cellule artificiali possiamo utilizzare la
parte della vita che ci serve e rimuovere le parti della vita
che non vogliamo". La notizia di questa scoperta ha gia'
attirato l'attenzione della comunita' scientifica
internazionale. Proprio nel fine settimana appena trascorso,
infatti, il progetto e' stato ospitato sulla prestigiosa
rivista Nature. (AGI)
Red/Pgi
041444 GIU 14

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