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martedì 22 luglio 2014

SCUOLA: ANIEF, ITALIA 'PECORA NERA' IN AREA OCSE PER ETA' PROF =




SCUOLA: ANIEF, ITALIA 'PECORA NERA' IN AREA OCSE PER ETA' PROF =
RAPPORTO TALIS, POCHISSIMI UNDER 30, IL 40% HA TRA I 50 E I 59
ANNI

Milano, 22 lug. (Adnkronos) - L'Italia è il Paese dell'area Ocse
con meno insegnanti giovani, con il record di insegnanti di età
compresa tra i 50 e i 59 anni e tra quelli che hanno il maggior numero
di formatori ultrasessantenni. Il poco invidiabile record mondiale è
contenuto nello studio di genere dell'ultimo rapporto Talis-Ocse: da
una tabella di approfondimento della scuola secondaria superiore,
pubblicata in queste ore dalla rivista specializzata ''Orizzonte
Scuola'', emerge che il 'bel paese' è l'unico ad annoverare meno
dell'1% di insegnanti di ruolo al di sotto dei 30 anni di età
anagrafica. È tutto dire che nella media dei 32 Paesi Ocse, i prof
under 30 si collocano attorno al 12%, con punte europee (il Belgio)
del 24% e oltreoceano (Singapore) dove addirittura quasi un docente su
tre (il 32%) ha meno di 30 anni.

Ma l'Italia si contraddistingue non solo perché ha tra i suoi
docenti di ruolo pochissimi giovani, ma anche perché fa parte del
primo gruppo di Paesi Ocse con più ultrasessantenni: subito dopo
Norvegia, Svezia e Croazia, siamo sempre noi a ''primeggiare''. Con
circa il 12% di prof over 60enni, che inglobando anche i docenti degli
altri ordini scolastici sono già oggi più di 70mila. Il sistema
scolastico italiano, come se non fosse sufficiente, è quello che vanta
la più alta percentuale di insegnanti con una età che varia tra i 50 e
i 59 anni: quasi il 40%, un numero altissimo. Basta dire che la media
Ocse di questa fascia di anagrafica di prof è appena superiore al 20%.

Tra i parametri più significativi va poi ricordato quello
dell'età media degli insegnanti, giunta ormai a 51 anni. Mentre nelle
forze di polizia italiane è appena di 41. Tra l'altro, i numeri sono
destinati a salire poiché dai calcoli Ocse risulta che quasi l'80%
degli insegnanti è donna (percentuale che sale fino a quasi l'82% se
nel computo si inseriscono anche gli altri ordini di scuole). Oggi una
donna che lavora nella scuola lascia il servizio mediamente a 62-63
anni, ma quando la riforma Fornero sarà portata a termine, potrà farlo
'solo' a 67-68 anni. Facendo così inevitabilmente innalzare la
presenza di docenti con i capelli bianchi. (segue)

(Red-Mil/Col/Adnkronos)
22-LUG-14 12:13
SCUOLA: ANIEF, ITALIA 'PECORA NERA' IN AREA OCSE PER ETA' PROF (2) =

(Adnkronos) - Dall'ultimo concorso a cattedre, bandito nel 2012,
sono arrivati 800 nuovi docenti con meno di 30 anni. Si tratta
comunque di una percentuale irrisoria (lo 018%) del corpo docente
italiano di ruolo, composto in tutto da circa 595mila insegnanti.

''In attesa della collocazione della professione tra quelle
logoranti e di un alleggerimento dei parametri (contributi più età)
necessari per andare in pensione, poiché la professione è ad alto
rischio burnout - commenta Marcello Pacifico, presidente Anief e
segretario organizzativo Confedir - l'amministrazione potrebbe
intervenire, già in occasione del prossimo rinnovo contrattuale,
introducendo la figura del docente cosiddetto 'senior': si tratta di
coloro che hanno svolto oltre 20-25 di insegnamento e che anziché
continuare a stare dietro alla tradizionale cattedra diventerebbero
una sorta di tutor dei nuovi colleghi, fornendo in tal modo un
prezioso aiuto alle nuovi generazioni d'insegnanti''.

''C'è poi da ricordare che ancora oggi il 15% degli insegnanti
lavora per l'ordinario funzionamento con contratti a tempo
determinato: nell'a.s. 2013-2014 sono stati sottoscritti quasi 140mila
contratti annuali. Se si vuole ringiovanire il corpo docente -
continua Pacifico - lo Stato italiano si metta in testa che deve
assumere da subito il personale in lista di attesa su tutti i posti
vacanti. Immettendo in ruolo già questa estate 60mila docenti e Ata
(non i 32.500 chiesti dal Miur al Ministero delle Finanze). E
permettendo a tutti coloro che sono abilitati o che sono in procinto
di abilitarsi, 11mila con Tfa ordinario, oltre 10mila laureati
risultati vincitori e idonei all'ultimo 'concorsone' ma non immessi in
ruolo, le diverse migliaia che ogni anno si laureano in Scienze della
formazione primaria, i 65mila Pas, di inserirsi nelle graduatorie ad
esaurimento. Se invece si vuole continuare a stare in fondo alla
classifica dei Paesi Ocse - conclude il sindacalista Anief-Confedir -
è bene ricordare ai nostri decisori politici che l'ordine di
svecchiamento potrebbe presto arrivare da Lussemburgo''.

(Red-Mil/Col/Adnkronos)
22-LUG-14 12:31

NNNN

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