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sabato 9 agosto 2014

Atto Senato Interrogazione a risposta scritta 4-02606 presentata da SERGIO PUGLIA mercoledì 6 agosto 2014, seduta n.301 PUGLIA, AIROLA, BLUNDO, BUCCARELLA, CAPPELLETTI, CASTALDI, CATALFO, CRIMI, DE PIETRO, DONNO, ENDRIZZI, MANGILI, MORRA, PAGLINI, SANTANGELO - Al Ministro dell'interno - Premesso che: si apprende da agenzie di stampa che alcune centinaia di poliziotti si sono riuniti l'8 luglio 2014 presso il centro congressi di Milano (MiCo), dove si stava svolgendo il meeting informale dei Ministri della giustizia e degli affari interni dell'Unione europea, per protestare contro i tagli alla sicurezza (si veda un lancio dell'Ansa);--



Atto Senato

Interrogazione a risposta scritta 4-02606
presentata da
SERGIO PUGLIA
mercoledì 6 agosto 2014, seduta n.301
PUGLIA, AIROLA, BLUNDO, BUCCARELLA, CAPPELLETTI, CASTALDI, CATALFO, CRIMI, DE PIETRO, DONNO, ENDRIZZI, MANGILI, MORRA, PAGLINI, SANTANGELO - Al Ministro dell'interno - Premesso che:
si apprende da agenzie di stampa che alcune centinaia di poliziotti si sono riuniti l'8 luglio 2014 presso il centro congressi di Milano (MiCo), dove si stava svolgendo il meeting informale dei Ministri della giustizia e degli affari interni dell'Unione europea, per protestare contro i tagli alla sicurezza (si veda un lancio dell'Ansa);
i poliziotti, con le bandiere delle varie sigle sindacali ed uno striscione con su scritto "Non siete Stato voi, lo Stato siamo noi", lamentano la decisione di tagliare 80 questure e 300 uffici «e parlano anche dell'esposizione 2015 che proprio a Milano si svolgerà e che secondo loro "smaschererà in un attimo" gli stratagemmi per non mostrare "gli enormi buchi che ci sono negli unici presidi efficaci, quelli territoriali come le questure che invece si sta tentando di chiudere"»;
i poliziotti spiegano «in un comunicato: "Donne e uomini in divisa non possono più accettare che ci si limiti a curare solo la facciata della sicurezza mentre l'intero sistema rischia di cadere in pezzi". L'anno scorso sono andati in pensione 5.000 poliziotti e quest'anno se ne assumono, hanno sottolineato, appena 2.600. "Quindi hanno proseguito - siamo sempre più vecchi e sempre di meno"»;
prosegue la nota: «"non ci stiamo più a rischiare di prendere gravi malattie per fronteggiare senza le necessarie precauzioni il fenomeno epocale dell'immigrazione" che "come altri problemi sociali ci viene scaricato addosso da una politica che ogni giorno di più tradisce il sacrificio e l'abnegazione dei fedeli servitori" dello Stato. Siamo qui oggi perché l'Unione europea deve saperlo, prima che sia troppo tardi, giacché questo nostro problema presto la coinvolgerà tutta: qui la sicurezza è alla frutta"»;
inoltre Mazzetti, segretario generale dell'Ugl (Unione generale del lavoro) Polizia di Stato, dichiara in una nota dello stesso giorno: «Per richiamare l'attenzione dei partecipanti al vertice Ue sulle precarie condizioni di lavoro e sul fatto che, come si legge su uno striscione con 'meno sicurezza in Italia anche l'Europa è a rischio, abbiamo anche cercato di forzare il cordone di sicurezza del MiCo che, naturalmente, è presidiato da nostri colleghi che oggi non hanno potuto affiancarci nella nostra protesta perché un altro paradosso tutto italiano è che ai poliziotti vengono sottratte anche le garanzie costituzionali previste negli altri Paesi»;
i poliziotti affermano di essere scesi in piazza per manifestare la loro frustrazione di fronte all'assenza di una seria politica per la sicurezza e la rabbia per l'assoluta mancanza di attenzione verso le condizioni estremamente disagiate in cui sono costretti ad operare;
il segretario generale Mazzetti si dice stupito dalle dichiarazioni del Ministro in indirizzo contenute nel suo discorso introduttivo all'incontro con i Ministri degli Stati membri a Milano, in merito alla revisione della strategia di sicurezza interna come principale obiettivo del semestre europeo di presidenza dell'Unione europea, perché, sostiene, è davvero difficile comprendere come si possa "revisionare" qualcosa che non esiste;
il segretario generale Mazzetti aggiunge che «Non sappiamo infatti a quale strategia faccia riferimento Alfano, perché l'unico piano che i poliziotti stanno sperimentando è quello caratterizzato da tagli, invecchiamento delle Forze dell'Ordine, arretramenti sul versante della criminalità ed erosioni costanti degli stipendi»;
conclude il sindacalista: «Concordiamo invece con il ministro sulla necessità di trovare un giusto equilibrio tra sicurezza e rispetto dei diritti, ma ci teniamo a precisare che come prima cosa bisognerebbe raggiungere un giusto equilibrio tra sicurezza e dignità professionale delle migliaia di donne e uomini in divisa, perché non si può pensare di effettuare una seria azione di contrasto al crimine se non si investe su chi è chiamato quotidianamente a combatterlo con armi impari» e, ancora, «Non possiamo accettare che la sicurezza del nostro Paese poggi solo sullo spirito di abnegazione dei poliziotti. Per questo chiediamo "protocolli operativi europei" che consentano al personale, al pari di quanto accade negli Stati membri, di lavorare con maggiori garanzie ed in piena sicurezza»,
si chiede di sapere:
quali urgenti iniziative il Ministro in indirizzo intenda assumere al fine di giungere ad un giusto equilibrio tra sicurezza e dignità professionale delle forze dell'ordine, considerato che gli interventi di contenimento della spesa pubblica hanno inciso profondamente sul funzionamento del sistema e sulla credibilità dell'istituzione;
se non ritenga necessario piuttosto mantenere intatti i presidi delle forze dell'ordine accrescendo, con nuove risorse, gli apparati esistenti attraverso l'assunzione di nuove unità che vadano a rinforzare quegli uffici dove, per carenze di personale e mezzi, gli addetti si trovano a fronteggiare situazioni particolarmente gravose, così garantendo un modello di sicurezza incentrato sui bisogni dei cittadini in particolare verso le fasce più deboli e indifese della società.

(4-02606)

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