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sabato 21 novembre 2015

Atto Senato Interrogazione a risposta scritta 4-04833 presentata da PAOLO ARRIGONI martedì 17 novembre 2015, seduta n.538 ARRIGONI - Ai Ministri per la semplificazione e la pubblica amministrazione e delle politiche agricole alimentari e forestali - Premesso che: in data 13 agosto 2015, sulla Gazzetta Ufficiale n. 187, è stata pubblicata la legge 7 agosto 2015, n. 124, recante "Deleghe al Governo in materia di riorganizzazione delle amministrazioni pubbliche"; l'articolo 8, comma 1, lettera a), prevede, tra l'altro, l'eventuale assorbimento del Corpo forestale dello Stato in altra forza di polizia;







Atto Senato

Interrogazione a risposta scritta 4-04833
presentata da
PAOLO ARRIGONI
martedì 17 novembre 2015, seduta n.538
ARRIGONI - Ai Ministri per la semplificazione e la pubblica amministrazione e delle politiche agricole alimentari e forestali - Premesso che:
in data 13 agosto 2015, sulla Gazzetta Ufficiale n. 187, è stata pubblicata la legge 7 agosto 2015, n. 124, recante "Deleghe al Governo in materia di riorganizzazione delle amministrazioni pubbliche";
l'articolo 8, comma 1, lettera a), prevede, tra l'altro, l'eventuale assorbimento del Corpo forestale dello Stato in altra forza di polizia;
nel corso della seduta n. 496 dell'Assemblea del Senato, il 3 agosto, l'Aula ha approvato un ordine del giorno del Gruppo Lega Nord e Autonomie (9/1577-B/7, G8.4) che "impegna il Governo in sede di esercizio della delega concernente il riassetto delle funzioni di polizia dell'ambiente, a non disperdere il patrimonio di esperienze e di capacità dell'attuale Corpo forestale dello Stato, evitandone in particolare lo smembramento, e a mantenere lo status civile del suo personale, in considerazione del fatto che la scelta di abbracciare la vita militare non può essere imposta obbligatoriamente ad uomini e donne che ne hanno fatta una differente all'inizio della loro carriera, arruolandosi in un Corpo armato dello Stato ad ordinamento civile";
in data 10 settembre 2015 l'interrogante ha presentato l'atto 4-04489, ai Ministri in indirizzo sulla stessa tematica, ma l'interrogazione è rimasta senza risposta;
il 18 settembre le associazioni ambientaliste nazionali ENPA, FAI, LAV, Legambiente, LIPU, Marevivo e WWF hanno scritto una lettera appello (prot. DG308/15-wwf) ai Ministri delle politiche agricole alimentari e forestali e dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare ove si legge: «Con la presente nota si chiede, dunque, che il confronto istituzionale sul destino del C.F.S. sia allargato e "partecipato" quanto meno ai soggetti più direttamente interessati e coinvolti. Tra questi ci sono certamente anche le Associazioni Ambientaliste e Animaliste che sono pronte a fornire il loro contributo avendo ben presente le esigenze che derivano anche dalla necessità di una riforma che semplifichi il sistema ma che in nessun modo può indebolire funzioni e compiti su cui si gioca non solo la tutela dell'ambiente, degli animali e della salute, ma anche la gestione di aree del nostro Paese fondamentali per la biodiversità, la bellezza paesaggistica e la funzione educativa che svolgono. Chiediamo dunque si prenda in considerazione l'ipotesi d'istituire una Commissione partecipata che in tempi molto rapidi faccia il necessario istruttorio, elabori una proposta motivata ed economicamente sostenibile e metta il Governo nelle condizioni di fare la scelta migliore per il Paese»;
il 15 ottobre le organizzazioni sindacali SAP, COISP, Consap (Polizia di Stato), Sappe (Polizia penitenziaria), Conapo (Vigili del fuoco), UGL CFS e Sapaf (Corpo forestale dello Stato) hanno organizzato una manifestazione nazionale in piazza Montecitorio per il rinnovo del contratto del comparto sicurezza, contro la militarizzazione del Corpo forestale, contro i tagli alla Polizia penitenziaria e per l'unificazione del dipartimento della pubblica sicurezza con quello dei Vigili del fuoco;
lo stesso giorno le organizzazioni sindacali della Polizia di Stato SIULP, SIAP/ANFP, SILP CGIL, UGL e UIL Polizia hanno diramato il seguente comunicato congiunto: «Nel ribadire la comune volonta? di non arrestare il processo riformatore, non si puo? prescindere dall'esigenza di vederlo attuato attraverso scelte ispirate ai principi di trasparenza, logicita? ed efficacia dei risultati in termini di incremento di efficienza del sistema e risparmio della spesa. In tal caso ringraziamo il presidente Mattarella per aver rammentato che la sicurezza, al pari della salute e dell'istruzione e? una funzione irrinunciabile dello stato democratico, che garantisce i diritti dei cittadini ed i processi democratici delle istituzioni, evidenziandone cosi? il carattere civile degli ordinamenti delle forze di polizia. Per tali ragioni, non si comprende davvero come la razionalizzazione del Comparto sicurezza e del sistema sicurezza possa essere attuata attraverso l'assorbimento del Corpo Forestale dello Stato nell'Arma dei Carabinieri che, come noto, e? la quarta forza armata a cui sono attribuiti tra l'altro compiti di polizia a competenza generale, ausiliari e permanenti. Lo affermano i segretari generali del SIULP, SIAP/ANFP, SILPCGIL, UGL e UIL Polizia che rappresentano percentualmente la stragrande maggioranza dei lavoratori della Polizia di Stato. Appare evidente che questo progetto puo? essere giustificato attraverso la politica riformatrice, senza peraltro considerare la rimilitarizzazione di importanti funzioni affidate alle forze di Polizia, comprimendo cosi? i diritti di liberta? dei cittadini e dei lavoratori del Corpo Forestale dello Stato cui sarebbe sottratto un vitale e consolidato patrimonio di diritti individuali e collettivi. Per queste ragioni, invitiamo il Presidente del Consiglio dei ministri a chiarire che l'obiettivo del Governo sia quello della riduzione delle forze di Polizia e non certamente quello della rimilitarizzazione della funzione di polizia con l'attribuzione di inedite competenze alla quarta forza armata. In tal senso lanciamo l'allarme al Parlamento invitando tutti i Parlamentari a presentare interrogazioni al Governo per scongiurare che questioni strategiche e vitali per l'equilibrio del sistema vengano affrontate e risolte in sordina o subordinate ad interessi di cui si sconosce il grado e la natura. È ovvio che rispetto alla eventuale persistenza di un atteggiamento di silente indifferenza, sara? necessario ricorrere a strumenti piu? incisivi di sensibilizzazione, compresa la possibilita? di indire lo stato di agitazione contro il tentativo di spostare indietro le lancette della storia e riportare il Paese a prima degli anni 70, conculcando i diritti dei cittadini e di una parte significativa dei lavoratori del comparto sicurezza»;
il successivo 19 ottobre le stesse organizzazioni sindacali della Polizia hanno diramato un ulteriore comunicato inerente anche all'attuale vicenda del Corpo forestale dello Stato nel quale si legge: «Vogliamo ribadire ancora una volta che fare assorbire il Corpo Forestale dello Stato in un'altra Forza di Polizia è antieuropeo e vede la nostra netta contrarietà. Lo abbiamo già detto, ma lo vogliamo ribadire ancora una volta: non siamo per frenare o arrestare il processo riformatore purché lo stesso avvenga secondo i canonici criteri di trasparenza, economicità efficienza e logicità. Ma proprio in funzione di quest'ultimo parametro, ci chiediamo: quale logica ispira l'assorbimento del Corpo Forestale nell'Arma dei Carabinieri? Il primo è un Corpo nato, a prescindere dalle Forze di Polizia, per la tutela del patrimonio della fauna e dell'ambiente e che in questi anni, attesa la sua permanenza nel Comparto Sicurezza, ha sviluppato un patrimonio di professionalità nel contrasto alle eco-mafie da farla assurgere ad una funzione di polizia che può vantare capacità non comuni e risultati eccezionali. La seconda, è la quarta Forza Armata del nostro Paese. Ma lo stesso Corpo Forestale, come accade in tutta Europa e come si conviene ad un Paese democratico, è un'organizzazione civile con appartenenti che godono di tutte le prerogative che la nostra Costituzione riserva ai lavoratori. Per questo un eventuale assorbimento del Corpo Forestale non può che avvenire in una Forza di polizia civile, com'è la Polizia di Stato, salvo che il Governo non abbia intenzione di iniziare, contestualmente al passaggio della Forestale nell'Arma dei Carabinieri, un processo di smilitarizzazione di quest'ultima». È quanto affermano i segretari generali dei sindacati nel commentare il processo riformatore previsto dalla "legge Madia" rispetto al comparto sicurezza. L'eventuale ipotesi di un passaggio del Corpo forestale nell'Arma dei Carabinieri, senza il contestuale inizio della smilitarizzazione e della sindacalizzazione della quarta forza armata, non solo sarebbe di difficilissima attuazione, se non impossibile, ma correrebbe il rischio, senza la smilitarizzazione dell'Arma, di bloccare il processo riformatore di questo comparto che il Governo vuole attuare per effetto della "valanga" di ricorsi che inevitabilmente pioverebbero su una simile decisione. Dopo la sentenza della Suprema corte di Strasburgo, infatti, e secondo la quale anche i militari hanno il diritto di associarsi in sindacato, un'operazione di inglobamento del Corpo forestale nell'Arma dei Carabinieri senza prevedere la sindacalizzazione e la smilitarizzazione della stessa sarebbe un'operazione antistorica e politicamente sbagliata. «Ecco perché credendo nel processo riformatore che il premier vuole attuare, constatato il rischio che lo stesso possa essere bloccato da quanto sinora detto, facciamo appello a Renzi affinché valuti attentamente la possibilità di un transito del Corpo Forestale nella Polizia di Stato in quanto il Dipartimento della P.S. è già casa comune nella quale, sinergicamente, convivono anime diverse che lavorano proficuamente ed efficacemente per la sicurezza del Paese. Se così non sarà oltre alla conflittualità e le conseguenti manifestazioni di dissenso, l'altra certezza che intravediamo, proprio per effetto dei contenziosi che faranno scaturire i ricorsi - ivi compresi quelli del personale il quale beneficia delle piene libertà sindacali - è il naufragare dell'azione riformatrice»;
in data 29 ottobre la FIDAF (Federazione italiana dottori in scienze agrarie e scienze forestali), con nota prot. 9231/15, ha inviato una lettera al Presidente del Consiglio dei ministri dove tra le altre cose si legge: «Ancor più problematica sarebbe, a nostro avviso, la collocazione di quel che resterebbe del CFS dopo gli scorpori di cui sopra, all'interno dell'Arma dei Carabinieri. Questa struttura dai meriti indiscussi ma fortemente caratterizzata come militare, è estranea alla copresenza di funzioni tecniche di tutela, promozione e funzioni di polizia, funzioni che sono state per secoli una caratteristica dell'amministrazione forestale in Italia e negli altri Paesi europei. Come è risaputo Francia, Germania, Spagna e Portogallo (anche Russia) hanno Organizzazioni simili al CFS. (…) Se confermate e potenziate, tali funzioni possono diventare un fattore di successo per accelerare l'attuazione degli interventi per la messa in sicurezza del territorio da Lei indicati come prioritari. (...) la FIDAF (...) ritiene che siano possibili significativi interventi di razionalizzazione della spesa rispetto ai costi attuali del CFS. Tra questi interventi questa Federazione sollecita l'attenzione sia sulla collaborazione con altri Corpi di Polizia per la centralizzazione degli acquisti e la gestione delle infrastrutture (inclusi i sistemi di telecomunicazione, i sistemi informativi e le stazioni distribuite sul territorio) sia sulla revisione degli organici, ridimensionando funzioni di staff (in particolare a livello dirigenziali) a favore di operativi che non operino negli uffici, ma invece rafforzino ulteriormente la tradizione di prossimità»,
si chiede di sapere se i Ministri in indirizzo, anche alla luce dell'enorme preoccupazione emersa intorno alla questione del Corpo forestale dello Stato, non ritengano opportuno istituire un gruppo di lavoro tra le amministrazioni interessate ed i rappresentanti dei lavoratori delle forze di polizia, per scongiurare ogni ipotesi di assorbimento del medesimo Corpo da parte dell'Arma dei Carabinieri, oppure se vogliano assumersi la responsabilità politica di militarizzare un settore importante della sicurezza qual è quello della tutela ambientale ed agroalimentare, nonostante le prese di posizione nettamente contrarie a siffatta ipotesi di diversi magistrati, associazioni ambientaliste, organizzazioni sindacali autonome e confederali e addetti ai lavori.
(4-04833)

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