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venerdì 22 aprile 2016

NEWS MINORI. Ex bambini soldato dall' Africa all' Iraq L' accusa di un docufilm


NEWS MINORI. Ex bambini soldato dall' Africa all' Iraq
L' accusa di un docufilm

(DIRE - Notiziario settimanale Minori) Roma, 22 apr. -
Dall' inferno della guerra civile africana agli attentati
dinamitardi in Iraq. Con l' Ak-47 a tracolla. E' la storia di
centinaia di ex bambini soldato della Sierra Leone finiti a
difendere basi, ambasciate e in generale interessi americani e
britannici tra il Tigri e l' Eufrate. Pagati 16 dollari al giorno,
meno dei contractor asiatici, infinitamente meno di americani o
inglesi.
A raccontare la loro storia e' un film-documentario uscito
questa settimana, Børnesoldatens Nye Job (Il nuovo lavoro dei
bambini soldato). Spiega il regista, il danese Mads Ellesøe:
"Quando la guerra va in in outsourcing si cercano i soldati piu'
a buon prezzo e vien fuori che quelli che costano meno sono gli
ex bambini soldati della Sierra Leone".
Il docufilm e' frutto di un' inchiesta sulla Aegis Defence
Services, societa' inglese presieduta da Sir Nicholas Soames,
deputato tory nipote di Winston Churchill. Come conferma l' ex
direttore James Ellery, a partire dal 2004 il gruppo ha
sottoscritto contratti per centinaia di milioni di dollari con
l' impegno di difendere basi degli Stati Uniti in Iraq. A partire
dal 2011, si ricostruisce nel docufilm, la Aegis ha ampliato la
propria base di reclutamento all' Africa con l' obiettivo di
ridurre i costi e massimizzare i profitti. Solo dalla Sierra
Leone sarebbero arrivati 2.500 contractor. "Se prendessi solo
gente delle Midlands inglesi probabilmente avresti i contractor
migliori ma ti costerebbero troppo" ha raccontato Ellery: "Allora
andresti in Nepal, in Asia e poi alla fine ti renderesti conto
che puoi permetterti solo gli africani".
La Sierra Leone e' stata ostaggio di un conflitto civile
durato oltre dieci anni, dal 1991 al 2002, che ha causato almeno
50.000 morti. Dopo la fine del conflitto, le Nazioni Unite hanno
investito oltre 36 milioni di dollari nella smobilitazione e nel
reinserimento sociale di circa 75.000 combattenti, tra i quali
7.000 bambini.
(Wel/ Dire)
08: 11 22-04-16 

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