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giovedì 18 maggio 2017

VACCINI: IL GIURISTA, OBBLIGATORI A SCUOLA PER LA FORZA DEL DIRITTO ALLA SALUTE =





VACCINI: IL GIURISTA, OBBLIGATORI A SCUOLA PER LA FORZA DEL DIRITTO ALLA SALUTE =
Prevale sul diritto all'istruzione
Roma, 18 mag. (AdnKronos Salute) - Tutelare comunque il diritto
all'istruzione dei bambini sanzionando i genitori che non li
vaccinano, o rendere indispensabili le vaccinazioni per accedere alla
scuola dell'obbligo, dando quindi più 'peso' al diritto alla salute
dei singoli e della collettività? Nel dibattito innescato
dall'annuncio del ministro della Salute Beatrice Lorenzin di un
decreto ad hoc, e dalle successive dichiarazioni, tra gli altri, del
ministro all'Istruzione, Università e Ricerca Valeria Fedeli,
interviene il giurista Sabino Cassese sul 'Corriere della Sera'. "I
due diritti che vengono invocati, quello alla Salute e quello
all'Istruzione, hanno una diversa portata - scrive - Il primo riguarda
la vita stessa della persona, e prevale sul secondo".
"Il diritto all'Istruzione è garantito dalla Costituzione
all'individuo, mentre, per l'altro, la Costituzione dispone che 'la
Repubblica tutela la Salute come fondamentale diritto dell'individuo e
interesse della collettività'. Dunque, la Salute dell'individuo,
assicurata dalla vaccinazione pediatrica, è interesse anche della
società". Ma come mai il conflitto è tanto acceso fra i favorevoli e i
contrari a questa misura? "Un quarto di secolo fa - ricorda Cassese -
un noto economista previde che dopo un quindicennio si sarebbe
ripetuta una crisi economica mondiale (cosa che è accaduta). Spiegò
che non sarebbe stata prodotta da eventi straordinari, ma solo dal
passaggio del tempo, che fa dimenticare alle società i guai
precedenti. La vicenda della vaccinazione obbligatoria si presenta
nello stesso modo: stanno uscendo di scena le persone che ricordano
quanti compagni di scuola erano poliomielitici o portavano sul volto i
segni del vaiolo".
"Il conflitto che oppone favorevoli e contrari si presenta, in Italia,
nei seguenti termini. Vi è chi ritiene che l'obbligo debba essere
prescritto, ma non possa limitare l'accesso alle scuole. Si dice, a
difesa di questa posizione, che la iscrizione scolastica non deve
essere condizionata da motivi di carattere sanitario. Vi è chi,
invece, ritiene necessario l'obbligo di vaccinazione pediatrica, come
condizione per l'iscrizione alle scuole, perché solo in tal modo si
può assicurarne l'effettivo rispetto. I primi sono mossi da motivi di
principio, ideologici, religiosi, di fiducia nelle cosiddette medicine
alternative. I secondi dalla preoccupazione per il diffondersi di
epidemie". (segue)
(Mal/AdnKronos Salute)
ISSN 2465 - 1222
18-MAG-17 13:03
NNNN
VACCINI: IL GIURISTA, OBBLIGATORI A SCUOLA PER LA FORZA DEL DIRITTO ALLA SALUTE (2) =
(AdnKronos Salute) - Il conflitto "risale a vent'anni fa, quando, per
l'attenuarsi dei pericoli di diffusione di epidemie, la mancata
ottemperanza all'obbligo di vaccinazione, che dal 1967 comportava che
non ci si potesse iscrivere a scuola, fu privata di questa 'sanzione'.
Oggi, mutata la situazione, a causa dell'aumento di alcune malattie
infettive, le autorità preposte alla tutela della Salute propongono di
ristabilire il principio che i giovani non vaccinati non possano
essere ammessi a scuola (fermo rimanendo l'esonero individuale per
accertati motivi di ordine medico che sconsigliano la vaccinazione).
Chi ha ragione - si chiede Cassese - coloro che vogliono
'liberalizzare' o quelli che vogliono, invece, condizionare
l'iscrizione alle scuole all'adempimento dell'obbligo? Tutti gli
argomenti di diritto e di buon senso militano a favore di questa
seconda tesi".
"Innanzitutto - spiega - la tutela della Salute costituisce un impegno
globale, tanto è vero che l'azione principale dell'Organizzazione
mondiale della sanità riguarda essenzialmente l'eradicazione di
malattie diffusive, mediante vaccinazioni. Ogni anno un miliardo e
mezzo di persone varca le frontiere in aereo. Se tutti gli Stati non
contribuiscono a evitare le epidemie, seguendo i criteri dettati
dall'Organizzazione mondiale, facciamo un danno a noi stessi e
all'umanità. In secondo luogo, i due diritti che vengono invocati,
quello alla Salute e quello all'Istruzione, hanno una diversa portata.
Il primo riguarda la vita stessa della persona, e prevale sul
secondo".
Non solo. "La Repubblica si è dotata di due istituzioni composte di
persone competenti, il Consiglio superiore di sanità, e l'Istituto
superiore di Sanità, per ascoltarne la voce, perché la materia della
salute è troppo importante per essere lasciata nelle mani di chi non
se ne intende, o è prigioniero di pregiudizi. Se il Consiglio e
l'Istituto segnalano una diffusione straordinaria di casi di malattie
infettive, non seguirne le indicazioni è suicida, così come lo sono
stati i governi che non hanno ascoltato le sagge riflessioni
dell'economista che aveva presagito il ripetersi, all'inizio del nuovo
millennio, della tragica esperienza del 1929-1933", conclude.
(Mal/AdnKronos Salute)
ISSN 2465 - 1222
18-MAG-17 13:03
NNNN    

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