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giovedì 24 maggio 2018

FOCUS / HIV: IN ITALIA UN MALATO SU 10 NON SA DI ESSERLO



GIOVEDÌ 24 MAGGIO 2018 14.42.26

FOCUS / HIV: IN ITALIA UN MALATO SU 10 NON SA DI ESSERLO (1)

FOCUS / HIV: IN ITALIA UN MALATO SU 10 NON SA DI ESSERLO (1) (9Colonne) Roma, 24 mag - Secondo i dati raccolti dall'Istituto Superiore di Sanità, nel periodo 2010-2016 sono state segnalate 26.643 nuove diagnosi di infezione da HIV. La regione che nel 2016 ha avuto il maggior numero di casi è stata la Lombardia, seguita dal Lazio e dall'Emilia-Romagna. E' quanto è emerso al congresso di ICAR (Italian Conference on AIDS and Antiviral Research) che si chiude oggi a Roma. L'incidenza più alta nel 2016 è stata osservata nel Lazio (8,5 per 100.000 residenti) e quella più bassa in Calabria (1,3 per 100.000 residenti). Circa il numero di nuove diagnosi di infezione da HIV nel Lazio, è passato da 657 nel 2010 a 557, di cui 503 residenti, nel 2016, per una incidenza del 16,1% rispetto al territorio nazionale. Lombardia e Lazio sono le regioni dove si sono registrate il maggior numero di nuove diagnosi, rispettivamente con 691 e 557 nuovi casi. A seguire, invece, troviamo l'Emilia Romagna (328), la Toscana (292), la Sicilia (274), il Piemonte (253) e il Veneto (210). A livello di incidenza, invece, queste le regioni con incidenza superiore alla media nazionale: Lazio (8,5), Marche (7,2), Toscana (7,1), Lombardia (6,7), Liguria (6,6). Emilia Romagna (6,5), Umbria (6,2) e Piemonte (5,8). (SEGUE) 241442 MAG 18 
GIOVEDÌ 24 MAGGIO 2018 14.44.57

FOCUS / HIV: IN ITALIA UN MALATO SU 10 NON SA DI ESSERLO (2)

FOCUS / HIV: IN ITALIA UN MALATO SU 10 NON SA DI ESSERLO (2) (9Colonne) Roma, 24 mag - Il numero annuale dei casi prevalenti di Aids nel Lazio non accenna a diminuire: nel 2005 erano 2.744, nel 2006 2.794, nel 2007 2.881, nel 2008 2.955, nel 2009 3.041, nel 2010 3.101, nel 2011 3.148, nel 2012 3.228, nel 2013 3.282, nel 2014 3.307. Nel Lazio, nel 2016, sono state segnalate 557 nuove diagnosi di infezione da HIV, pari a un'incidenza dell'8,1 per 100.000 residenti, e poco più di 100 casi di Aids. Sulla base di questi dati la Regione Lazio, insieme alla Lombardia, rimane una delle regioni italiane con l'incidenza di casi di infezione da HIV più elevata. A livello globale i dati Unaids, aggiornati alla fine del 2016, ci dicono che 36,7 milioni di persone vivono oggi con HIV, di questi il 63% nell'Africa Sub-Sahariana. Nell'ultimo anno, 1.800.000 persone hanno avuto una nuova diagnosi di HIV nel mondo. In Europa occidentale e Nord America vivono oggi oltre 2.000.000 di persone con HIV. "L'Italia - spiega Andrea Antinori, direttore sanitario I.N.M.I. Spallanzani di Roma - è oggi al 13° posto in termini di incidenza di nuove diagnosi di HIV. E' stimato che in Italia vi siano da 125.000 a 130.000 persone viventi con HIV, di cui 12.000-18.000 non ancora diagnosticate, di cui almeno un terzo sarebbe in condizioni di immunodeficienza avanzata. Nel 2016, le diagnosi di HIV tardive sono state pari a più del 55% di tutte le nuove diagnosi. (SEGUE) 241444 MAG 18 
GIOVEDÌ 24 MAGGIO 2018 14.46.51

FOCUS / HIV: IN ITALIA UN MALATO SU 10 NON SA DI ESSERLO (3)

FOCUS / HIV: IN ITALIA UN MALATO SU 10 NON SA DI ESSERLO (3) (9Colonne) Roma, 24 mag - "La terapia oggi - continua Antonori - consente una stabile cronicizzazione dell'infezione con riduzione della morbilità e aumento della sopravvivenza nelle persone in trattamento. Le nuove terapie hanno fortemente ridotto gli effetti collaterali, il numero di compresse al giorno (oggi al massimo una o due al giorno per chi inizia il trattamento), e aumentato il tempo di efficacia". "Per quanto riguarda la PrEP, l'efficacia è consolidata da tempo - aggiunge - soprattutto nel gruppo dei maschi che fanno sesso con maschi. L'efficacia è pari all'86% che arriva fino a oltre il 90% nelle persone che hanno un'aderenza elevata a tale protocollo. Il principale motivo di fallimento della PrEP è, infatti, proprio la capacità della persona di aderire completamente al programma richiesto. Un altro forte limite è che tale trattamento non sia rimborsabile in Europa, eccetto in Francia, Norvegia e Scozia. Purtroppo si tratta di una terapia non economica, circa 100 euro al mese, e in Italia, di fatto, è ancora sconosciuta". "Sono in arrivo anche nuovi farmaci - aggiunge Antinori - che appartengono a classi tradizionali già sperimentate, come quelle degli inibitori delle integrasi: in questo settore si è registrato il maggiore sviluppo negli ultimi 7-8 anni". (SEGUE) 241446 MAG 18 
GIOVEDÌ 24 MAGGIO 2018 14.47.58

FOCUS / HIV: IN ITALIA UN MALATO SU 10 NON SA DI ESSERLO (4)

FOCUS / HIV: IN ITALIA UN MALATO SU 10 NON SA DI ESSERLO (4) (9Colonne) Roma, 24 mag - Oggi in Italia sono in terapia più di 100mila pazienti con HIV. Secondo l'ultimo bollettino dell'Istituto Superiore di Sanità i cui dati si riferiscono al 2016, poco meno di 4000 sono le nuove diagnosi di infezione che vengono fatte ogni anno, con una incidenza di circa 5,7 su 100mila abitanti. Un elemento, quest'ultimo, da non sottovalutare perché equivale a un grosso fallimento: non siamo stati in grado di interrompere la trasmissione di questa malattia. Le fasce d'età più a rischio sono quelle più giovani, tra i 25 e i 29 anni. Nel 50% dei casi si tratta di maschi che fanno sesso con maschi; rimane costante, invece, il numero di donne con nuova diagnosi di HIV (30%). Nel 2016 sono state segnalate 796 nuove diagnosi di HIV in donne, delle quali 488 (61,3%) in donne straniere e 297 (38,7%) in donne italiane. La modalità di contagio prevalente è quella sessuale, mentre la trasmissione tramite tossicodipendenza riguarda una quota minimale, pari a pochi punti percentuali. Si osserva, anche, un rilevante numero di stranieri con una nuova diagnosi di HIV. E' stato stimato, inoltre, che il 40% delle persone alla prima diagnosi risulta essere inconsapevole di essersi esposta all'HIV. La trasmissione per uso iniettivo di sostanze, la trasmissione eterosessuale, l'essere residenti nel Nord Italia, il genere femminile, nonché l'età più avanzata sono risultati fattori di rischio associati alla inconsapevolezza del rischio di HIV. (SEGUE) 241447 MAG 18 
GIOVEDÌ 24 MAGGIO 2018 14.49.04

FOCUS / HIV: IN ITALIA UN MALATO SU 10 NON SA DI ESSERLO (5)

FOCUS / HIV: IN ITALIA UN MALATO SU 10 NON SA DI ESSERLO (5) (9Colonne) Roma, 24 mag - Nel congresso si è parlato anche di altre malattie a trasmissione sessuale. Il 2017 è stato caratterizzato da un'ampia epidemia di epatite A che ha colpito gran parte dell'Europa e che in Italia ha raggiunto le proporzioni maggiori con un'incidenza pari a 6,9 casi per 100.000 abitanti: nel 2017 sono stati segnalati 3426 casi di epatite A. Le regioni che hanno segnalato più casi sono state Lombardia (778) e Lazio (562). La maggior parte dei casi ha riguardato maschi adulti tra i 25 e i 54 anni, in particolare esposti a rapporti con persone dello stesso sesso (MSM, circa il 62%). Quindi questi dati hanno indotto a considerare l'epatite A come una vera malattia a trasmissione sessuale. "Oltre alla trasmissione tra MSM, maschi che fanno sesso con maschi, il contagio può avvenire tramite il consumo di molluschi crudi o poco cotti contaminati dal virus - spiega Claudio M. Mastroianni, direttore UOC Malattie Infettive a Latina - Sapienza Università - e meno frequentemente attraverso il consumo di acqua non controllata o a seguito di viaggio in aree endemiche. Recentemente è stata segnalato anche un cluster epidemico in USA relativa al consumo di melograno. La diffusione di una adeguata campagna di informazione sulle misure precauzionali soprattutto nella popolazione giovane adulta è fondamentale per contrastare la diffusione dell'infezione da HAV ed evitare la ripresa dell'epidemia; in tal senso la vaccinazione rappresenta lo strumento più efficace che va raccomandato in popolazioni target ad alto rischio sulla base di indicazioni comportamentali". (SEGUE) 241449 MAG 18 
GIOVEDÌ 24 MAGGIO 2018 14.53.12

FOCUS / HIV: IN ITALIA UN MALATO SU 10 NON SA DI ESSERLO (6)

FOCUS / HIV: IN ITALIA UN MALATO SU 10 NON SA DI ESSERLO (6) (9Colonne) Roma, 24 mag - Tra le altre malattie sessualmente trasmissbili, oltre ad HIV e sifilide, desta un certo allarme la gonorrea che rappresenta la seconda più comune malattia a trasmissione sessuale batterica in Europa (oltre 75.000 casi confermati nel 2016). L'allarme è dovuto per la diffusione di ceppi di gonococco resistenti agli antibiotici. Negli ultimi decenni, il gonococco ha sviluppato resistenza a diverse classi antimicrobiche come sulfonamidi, penicilline, tetracicline, macrolidi, fluorochinoloni e, più recentemente, cefalosporine di terza generazione. A febbraio e marzo del 2018 sono stati riportati nel Regno Unito e in Australia i primi tre casi di infezione da Neisseria gonorrhoeae ampiamente resistente a tutti i farmaci (XDR). Questi primi casi evidenziano la crescente minaccia rappresentata dalla gonorrea multi-resistente (MDR) e largamente resistente ai farmaci (XDR); la diffusione di tale MST desta notevole preoccupazione per le pochissime alternative terapeutiche, mancanza di un vaccino e scarsa capacità di sorveglianza a livello nazionale e internazionale. (SEGUE) 241453 MAG 18 
GIOVEDÌ 24 MAGGIO 2018 14.54.06
SICUREZZASALUTE

FOCUS / HIV: IN ITALIA UN MALATO SU 10 NON SA DI ESSERLO (7)

FOCUS / HIV: IN ITALIA UN MALATO SU 10 NON SA DI ESSERLO (7) (9Colonne) Roma, 24 mag - "Tra le infezioni a trasmissione sessuale prevenibili con il vaccino - conclude Mastroianni - va considerata l'infezione da papilloma virus (HPV), agente responsabile del cancro della cervice uterina, della vulva, della vagina, di tumori dell'ano, del pene e del cavo orale. La campagna di vaccinazione contro l'HPV è indirizzata agli adolescenti di entrambi i sessi, preferibilmente intorno agli 11 e i 12 anni di età. In Italia la media nazionale di adesione alla vaccinazione anti-HPV è pari a circa il 70% per cento. L'efficacia e la sicurezza del vaccino anti-HPV è stata recentemente confermata da una revisione della Cochrane che ha analizzato 26 studi 26 studi riguardanti un totale dei 73.428 ragazze adolescenti e donne. In Australia dopo una estesa campagna di vaccinazione nel decennio, tra il 2005 e il 2015, il tasso di HPV tra le donne di 18-24 anni è passato dal 22,7% all'1,1%. Tali risultati lasciano prevedere che nei prossimi 40 anno il cancro della cervice uterina non sarà più un problema di salute pubblica in Australia". (Red) 241454 MAG 18 

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